Assemblea dei delegati
L’Assemblea dei delegati AD è l’organo supremo della FSFP e si riunisce ogni due anni grazie all'organizzazione da parte di una delle nostre 59 sezioni o dal Segretariato federativo.
All’Assemblea dei delegati partecipano tra i 250 e i 300 rappresentanti delle nostre 59 sezioni (delegati, membri onorari e altri soci della FSFP), così come numerosi ospiti del mondo della politica, dell’economia e leader sindacali.
Assemblea dei delegati 2024
La 97esima Assemblea dei delegati della FSFP è svolta il 13 e 14 giugno 2024 a Crans-Montana VS ed è stata organizzata dalla FSFP e dalla sezione dei colleghi della polizia cantonale del Vallese.
Il comitato organizzatore: Christian Zuber, Daniel Fontannaz, Jean-Daniel Dumoulin, Greg Bornet, Jeanne Rouiller, Olivier Glassey, Stéphane Delalay, Marc Roessli, Steeve Bagnoud
Tema: La mancanza di personale porterà al disservizio?
La mancanza di personale nelle forze di polizia svizzere è stata un punto focale per molti mesi. Ora tutti lo hanno riconosciuto. Gli agenti di polizia lasciano il loro datore di lavoro, sono frustrati, esauriti o ricevono un'offerta migliore. Il settore privato li tenta con stipendi più alti, orari di lavoro regolari e compiti di maggiore responsabilità. È sempre più difficile trovare il numero necessario di aspiranti per le scuole di polizia o, nel peggiore dei casi, questo viene tagliato a causa di valutazioni politiche errate. Le campagne di reclutamento dei corpi si sono adattate ai tempi in alcuni cantoni, ma raramente portano ai risultati sperati.
A peggiorare le cose, i politici trasferiscono costantemente più compiti alla polizia senza tener conto della mancanza di personale. Attualmente, il Consiglio nazionale propone un divieto standardizzato per combattere il littering con multe fino a 300 franchi. Chi però dovrà applicare queste nuove regole se non c'è il personale necessario?
Cosa fare allora?
Diversi corpi di polizia hanno cercato di intervenire su questo problema. Chi chiudendo alcuni (spesso nelle periferie) posti di polizia e concentrando quindi il personale, oppure fusionando direttamente vari corpi fra loro alla ricerca di migliori sinergie. Ma un fatto è chiaro: se la coperta è piccola alla fine tutti ne soffriranno, soprattutto le nostre e i nostri colleghi. Già in passato la discussione legata alla delega dei servizi forniti dagli agenti di polizia ad agenzie di sciurezza private è stata un tema. Lo sarà con sicurezza anche in futuro, con tutte le questioni legate alla sovranità dei compiti dello Stato, alla responsabilità e all’accettanza da parte della popolazione.
Un aspetto difficile che deve essere inevitabilmente affrontato, tuttavia, è la possibilità di un piano di rinuncia con una chiara prioritizzazione dei compiti che dovrà essere sostenuta politicamente. Questo aspetto assumerà quindi un'importanza molto maggiore. Ad esempio, il Cantone Nidvaldo sta discutendo l'abolizione delle pattuglie notturne. Un piano di cancellazione avrà un impatto notevole sulla sicurezza della popolazione. Quanto si sentiranno sicuri i cittadini svizzeri se, in caso di emergenza, se per i soccorsi ci vorranno 60 minuti invece di 15? E se, ad esempio, la polizia non intervenisse più in caso di incidenti minori con danni materiali (come già avviene in altri Paesi vicini)?
Nella primavera del 2023, la FSPF ha condotto un sondaggio tra i suoi 27.000 membri sull'attrattiva della professione di poliziotto. Un totale di 7.600 agenti di polizia ha compilato il questionario.
Oltre a molte altre affermazioni interessanti, l'85,3% degli intervistati ha dichiarato che non tutti i posti vacanti nelle loro attuali forze di polizia sono occupati. Secondo l'87,2% degli intervistati, invece, il loro corpo ha un problema di reclutamento.
Il 75,4% dei partecipanti ha registrato fino a 100 ore di straordinario alla fine del 2022.
Secondo le risposte, per mantenere il loro attuale lavoro, lo stipendio, il modello di lavoro e le condizioni di lavoro devono cambiare.
Sono tutte affermazioni che provengono direttamente dalla base, e ciò fa riflettere dimostrando l'urgente necessità di agire.
La riduzione dei servizi forniti delle forze di polizia è l'ultima delle risorse. Tuttavia, l'acuta carenza di personale, il carico di lavoro aggiuntivo causato dalla politica e la pressione per economizzare sui bilanci del personale ci costringono a prendere in considerazione tale possibilità.
Karin Kayser-Frutschi, Consigliere di Stato Nidvaldo, Direzione Giustizia e Sicurezza
In un momento in cui il carico di lavoro della polizia è in costante aumento, le forze di sicurezza si trovano ad affrontare una sfida allarmante: una montagna crescente di compiti combinata con una carenza di personale. In questo contesto, sorge una domanda pressante: la carenza di personale nelle forze di polizia comporterà la rinuncia a determinati compiti?
Tuttavia, le conseguenze di questi possibili tagli sollevano considerazioni di ampia portata che riguardano la nostra società, la sicurezza pubblica e il dovere fondamentale della polizia di garantire la pace e l’ordine interno. Che impatto hanno tali tagli sulla sicurezza dei cittadini? Come influiscono sulla vita quotidiana e sulla fiducia dei cittadini nell’efficacia del lavoro della polizia?
Oltre alla mancanza di personale, anche la pressione al risparmio in molti cantoni rappresenta una sfida e influisce sui servizi di polizia e sull’attrattiva della professione di poliziotto. La risposta a questa situazione non solo influisce sull’efficacia del lavoro di polizia, ma anche sul reclutamento e sulla salvaguardia di personale qualificato.
In questo contesto, è importante analizzare le possibili conseguenze, derivanti dalla pianificazione alla rinuncia di agenti di polizia, per la società, la sicurezza pubblica e i doveri fondamentali della polizia. Solo così si potranno sviluppare strategie adeguate per organizzare efficacemente il lavoro della polizia nonostante la carenza di personale e per garantire la sicurezza e la fiducia nella polizia come istituzione.
Armin Berchtold, Presidente AISS
Purtroppo, nel mondo ci sono sempre più punti critici. Naturalmente la Svizzera non è risparmiata da questa situazione di insicurezza, che si riflette anche nel crescente numero di richiedenti asilo. Oltre a questo effetto esterno, anche in Svizzera si avverte un cambiamento nella società. In occasione di eventi sportivi e di altro tipo aumenta la propensione alla violenza e a comportamenti talvolta sconsiderati. Tutto questo porta a una maggiore richiesta e necessità di sicurezza. Per garantire ciò, è necessaria una collaborazione molto stretta e cooperativa tra i vari attori della sicurezza, in particolare tra i servizi di emergenza e le società di sicurezza private.
Tuttavia, è anche importante avere una delimitazione chiara e univoca delle competenze e dei compiti. In qualità di presidente della AISS (Associazione imprese svizzere servizi di sicurezza), sono al 100 % a favore del monopolio dell’uso della forza. Tuttavia, nel contesto della generale carenza di personale, è anche importante pensare a nuovi modelli di cooperazione e sfruttare così le sinergie. Non c’è dubbio che ci sono lavori che non devono necessariamente essere svolti da agenti di polizia alta mente qualificati, ma che potrebbero essere trasferiti alle forze di sicurezza private. Per affrontare questo problema, tuttavia, abbiamo
bisogno della volontà e di un dialogo aperto e costruttivo. Noi del settore della sicurezza privata siamo pronti per questo: il mio credo è «insieme e non gli uni contro gli altri».
Christian Varone, Comandante della Polizia cantonale del Vallese
La Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia FSFP dedica la giornata tematica dell’Assemblea dei delegati al tema «La mancanza di personale porterà al disservizio?», mettendo così in luce un’importante
sfida sociale. La domanda è se l’esercizio dell’autorità pubblica possa essere delegato o no. In altre parole: La forte carenza di personale e di risorse finanziarie porterà a una parziale rinuncia ai compiti che sono stati delegati alla polizia?
Come sapete, l’uso dell’autorità pubblica e il mantenimento dell’ordine pubblico da parte della polizia costituiscono la base della sicurezza di qualsiasi democrazia. Sono i garanti di uno Stato di diritto. Oggi, però, questo ideale si scontra con una realtà molto problematica, ovvero una significativa diminuzione dei budget destinati alle forze dell’ordine e una notevole difficoltà nel reclutamento del personale. È un dato di fatto che la vita economica e la realtà del mercato del lavoro costringeranno lo Stato e quindi anche la polizia a reinventarsi nel settore della sicurezza. Il tabù di delegare alcuni compiti a organizzazioni private deve quindi essere affrontato apertamente.
Per me personalmente, la sfida in futuro sarà quella di fare una chiara distinzione tra i compiti sovrani nel settore della sicurezza che non possono essere delegati e le attività che non devono necessariamente essere svolte dagli agenti di polizia.
Al di là delle visioni idealistiche secondo cui la polizia è ancora responsabile di tutto, in futuro si tratterà di avere il coraggio di applicare il principio del «coraggio di lasciare spazi vuoti» per continuare a rendere la Svizzera un paese sicuro e vivibile.
Emmanuel Fivaz, Vicepresidente FSFP
Con poche eccezioni, nessuno può negare che le forze di polizia siano in carenza di personale. Sempre più operazioni per mantenere l’ordine pubblico, scartoffie che non diminui scono, straordinariche si accumulano ... Tutto questo alla fine porta a un circolo vizioso che sfianca e scoraggia gli agenti di polizia.
Sono già state elaborate e talvolta attuate con successo possibili soluzioni, come il miglioramento delle sinergie all’interno delle forze di polizia o a livello cantonale, o addirittura la creazione di forze di polizia regionali o standardizzate.
Un approccio che non è mai stato esplorato in modo specifico potrebbe essere una rivalutazione dei compiti assegnati alla polizia. Ci sono compiti che possono essere delegati ad altre agenzie governative o a partner privati o addirittura abbandonati del tutto?
Sarebbe concepibile non inviare più una pattuglia di polizia per indagare sul furto di alcuni generi alimentari commesso da una persona che è stata avvicinata dal personale del negozio? Cosa penserebbe l’opinione pubblica?
Abbandonare certi compiti non dovrebbe più essere un tabù. Non si tratta solo di mantenere la professione con le sue molteplici sfaccettature attraente per i futuri agenti di polizia, ma anche di garantire che i colleghi in servizio non abbandonino la professione!
Si tratta anche di pensare a tutti i modi in cui è possibile migliorare la gestione del personale ed evitare eventuali doppioni. È possibile impiegare più assistenti di pubblica sicurezza per determinati compiti o migliorare ulteriormente la registrazione elettronica dei rapporti? Dobbiamo accettare che le autorità esternalizzino alcuni compiti a servizi di sicurezza privati?
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